Domenica 1 Dicembre 2013.
Una finestra di un vecchio palazzo milanese si schiude e
lascia entrare l’atmosfera romantica della nascosta Piazza Borromeo a Milano.
Apre al secondo piano del numero civico 5, l’Atelier di abiti da sposa Enblanc.
Entrando vengo accolta con calore e dolcezza da Caterina la
proprietaria del negozio e dalla sua personale wedding planner, Stefania
Chiarini.
L’atelier è raffinato e minimale pur con accenni
baroccheggianti nei pochi mobili che lo abitano.
Il parquet non è stato toccato per lasciare intatto il
fascino del datato, le pareti bianche sono impreziosite da decori dorati.
Trovo tutto molto romantico e rilassante ma non ho altro
tempo per guardarmi intorno, devo mettermi al lavoro perché desidero
chiacchierare con la padrona di casa, Caterina, una dolcissima bambola russa di
26 anni.
“Questo atelier è il regalo di Sergio il mio fidanzato che
crede fermamente in me e in questo progetto.”
Laureata in Economia, ha lavorato al consolato italiano di
Mosca dove impara la nostra lingua.
All’amore per la moda, in particolare agli abiti da
cerimonia ed evento, è legato il sogno di venire in Italia che si avvera tre
anni fa.
Inizia a lavorare in un importante negozio di abiti da sposa
a Milano fino a quando prende la decisione di aprire un atelier in proprio.
“Ci sono due momenti importanti nella vita di una donna, il
matrimonio e quando diventa mamma, io voglio essere l’angelo custode di una
donna nel primo di questi eventi. Voglio accudirla e farle vivere un sogno”
“Desidero che la sposa nel momento in cui mette piede qui
abbandoni ogni frenesia ed ogni grigiore del quotidiano e si senta una
principessa.”
Nell’atelier di Caterina imperativo è dimenticare prezzi e
taglie, ogni donna dovrà semplicemente sentirsi una sposa.
La padrona di casa verrà incontro ad ogni desiderio della
cliente anche a budget limitati.
Nulla è impossibile per Enblanc perché ogni sogno è possibile.
Caterina mi spiega perché ha scelto piazza Borromeo, “Ho optato
per il centro di Milano non per dare un cenno di esclusività alla boutique ma
per far rivivere la storia di questa città che impregna tuttora i suoi vecchi
palazzi. Così non ho voluto intervenire sulla struttura dell’ambiente, l’ ho
soltanto rinfrescato donando loro un tocco personale”.
In Atelier gli abiti son divisi per categorie, ad esempio
“il Giardino dei segreti” in cui gli abiti hanno nomi di fiori.
“ Non è importante il brand per me, io cerco gli abiti in
base a quello che so può piacere a quel tipo di sposa; in alcuni casi scelgo
dei pezzi unici, in altri abiti vintage”.
Scelta curiosa è quella di far indossare i suoi abiti alle
cinque colleghe e dipendenti invece che a modelle professioniste, 5 ragazze,
ognuna diversa dall’altra, ognuna con una propria fisicità.
Caterina vuole che le spose si identifichino in queste “
modelle” improvvisate in modo da convincersi che ogni abito è a portata di
qualsiasi donna.
“ Non esistono donne imperfette, sono gli abiti ad esserlo.
Ogni donna è bellissima e io desidero accontentare ogni sposa trovandole
l’abito giusto”.
Ogni mese si svolgono corsi per imparare a truccarsi o per
sentirsi più sicure, è questo un modo per rendere più completa l’opera di
Caterina.
Indossare un abito non basta se dentro di esso non c’è una
persona convinta di essere una sposa speciale, da Enblanc l’obbiettivo è
qualcosa di più che la sola vendita di un capo.
E’ riuscire a creare una sposa a tutto tondo, fiduciosa in
se stessa e serena nel godersi in toto il suo momento.
Nonostante il suo sogno l’abbia già realizzato aprendo
Enblanc, Caterina non si pone limiti ad averne di nuovi.
In maggio ci sarà la presentazione della propria linea di
abiti realizzati in collaborazione con la sua valevole sarta di fiducia.
E poi chissà mi dice “ Aprire un mio piccolo punto vendita a
Stresa o perché no a Parigi.”
Caterina così sorridente, dolce e soprattutto così convinta
di quello che fa.
Caterina che ha un obbiettivo da raggiungere, vendere non
solo un abito ma la felicità che quell’abito rappresenta.
Una giovane donna che in questo mette un impegno
superlativo, che contagia col sorriso e che convince che oggi c’è ancora spazio
per i sogni.
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